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Radio 3 Suite


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Oggi 21 giugno dalle ore 21.50 in poi sulle frequenze di Radio 3 Rai il Festival Cantar Lontano 2006 sarà presentato in diretta. Marco Mencoboni e Vittorio Ghielmi risponderanno alle domande del conduttore per illustrare le caratteristiche del festival. Il programma si chiama Radio 3 Suite ed è uno dei più importanti programmi che la Rai dedica alla musica classica. Accendete la Radio oppure collegatevi in streaming cliccando clic qui.

Complesso Cantar Lontano


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Un po’ di storia.

Il Complesso di Musica Cantar Lontano eredita il lavoro di quasi 10 anni compiuto dal complesso Sacro & Profano. Grazie a questo gruppo di professioniti, guidati dallo stimolante lavoro di ricerca di Marco Mencoboni, si comincia oggi a conoscere un repertorio fino a pochi anni fa del tutto inesplorato. E’ composto da cantanti e strumentisti che hanno voluto affrontare musiche e prassi in prima esecuzione moderna, contribuendo a mettere a fuoco un profilo importante della nostra passata cultura musicale. Di prima importanza il lavoro fatto sulla prassi della diminuzione vocale nella musica del primo seicento che vede la sua pratica realizzazione nelle interpretazioni dei madrigali di Barbarino e nei mottetti di Pietro Pace. A questi musicisti dobbiamo lo studio e della prassi vocale del “Cantar lontano”, che per la particolarità della sua messa in opera, richiede doti non comuni.

Il direttore artistico


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Marco MencoboniDa bambino le mie mani erano già grandi e si muovevano velocemente sulla tastiera. All’esame di ammissione in conservatorio mi offrirono solo la possibilità ad entrare nella classe di organo, io volevo diventare pianista. La bellezza della musica antica entrò nella mia vita a 14 anni. Ascoltavo il concerto di un vecchio signore, Ralph Kirkpatrick. Durante il concerto un temporale provocò un black out. Lui era già completamente cieco, non si accorse del buio e continuò a suonare. Da quella forte emozione iniziai ad ascoltare e conoscere, grazie al mio insegnante di allora, i più grandi organisti: Luigi Ferdinando Tagliavini, Michel Chapuis, Ton Koopman, Gustav Leonhardt, Michael Radulescu e tanti altri. Di alcuni di questi diventai poi allievo. Con Ton Koopman ho conosciuto l’entusiasmo, dai miei straordinari compagni di classe ho imparato ad imparare. Da Gustav Leonhardt ho appreso la disciplina ed il rispetto per la musica, ad ascoltare in silenzio il miracolo inimitabile della sua arte. Mi ritrovavo spesso a suonare male volontariamente, per costringerlo a sedersi al mio posto e poterlo ascoltare. Con Jesper Chirstensen ho scoperto quanto fosse emozionante fare musica in tanti, ho imparato che dietro alle note, esiste un mondo di scienza dalla quale non si può prescindere. Dei tanti concerti che ho tenuto ricordo sempre il primo: senza dubbio il migliore. Creare un gruppo di musicisti è stata un’esigenza naturale; mi affascinava l’ignoto e quando uscivo da una biblioteca dopo aver sfogliato antiche partiture, sentivo l’irresistibile bisogno di trasformarle in suono. Ho inseguito musicisti del passato che nessuno conosceva e continuo a farlo, restituire le loro opere e favoleggiare intorno al loro mondo è fonte di energia. Scelgo i musicisti con cui lavorare in base alle affinità che mi trasmettono. Quando si cominciò a sapere che avevo casualmente ritrovato un modo antico di cantare e che chiedevo ai miei colleghi cantanti di mettersi a decine di metri di distanza tra di loro, ricevetti un invito. Una importante casa discografica era curiosa di sapere cosa diavolo avessi scoperto. Andai e raccontai i dettagli del mio ritrovamento e come si metteva in pratica la prassi del “Cantar lontano”. Spiegai anche, che necessariamente il tempo delle esecuzioni sarebbe stato molto lento. Risero. Avevo anche parlato della sensazione che prova il pubblico quando è trasportato in una dimensione d’ascolto nuova. Come se la lentezza del tempo potesse influenzare il battito del cuore, creando uno stato d’animo di corale intimità. Risero ancora: “Abbiamo bisogno di prodotti che vendano migliaia di copie e di tenere sveglie le persone, non addormentarle!”. Da qui partì la sfida di creare un mio gruppo e di fondare un’etichetta discografica per far conoscere la bellezza di quel mondo di musica sommerso di cui io ancora, conosco solo la punta dell’Iceberg. Il complesso Sacro & Profano ed E lucevan le stelle Records sono nati così.”

Gli organizzatori


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Überirdisch schön, versunken in eine uralte Welt.
Di una bellezza ultraterrena, sprofondati in un mondo antichissimo.
Gabriele

Abbiamo scelto queste poche parole, scritte da uno sconosciuto ascoltatore dopo uno dei nostri concerti, per tentare di spiegare il senso del nostro lavoro. Ricercare la bellezza ultraterrena, fino a sfiorarla, e far da tramite per aiutare a sentirla. Sentire come senso, che per noi non si limita all’ascolto ma significa vivere appieno l’esperienza della musica che di per se, riesce a volte ad essere pienamente appagante. E lucevan le stelle è dunque creazione di senso intorno alla musica. Nata dal mio desiderio di creare qualche cosa che potesse affrontare la musica dei secoli antichi con un approccio speciale, affrontando per esempio senza pregiudizi, repertori difficili e ricercati. E lucevan le stelle nasce in primo luogo come una casa discografica o meglio, una casa di produzione discografica. L’esordio avviene con un disco di musiche per organo, realizzato con un budget minimale all’organo Callido di Macerata. Da quel primo lavoro, ancora apprezzato come uno dei più belli, ci sembra di aver fatto molta strada. E lucevan le stelle si è occupata di ricerca, di eventi, di realizzare dischi e concerti belli e speciali. Tra i festival realizzati ricordiamo nel 1998 quello che chiamammo Castelli in Aria, per ridare vita a dei piccoli borghi disabitati dell’alto Abruzzo. Ricordiamo Organo in Concerto, concerti che hanno mantenuto per anni attivo lo splendido organo della Collegiata di Civitanova Marche alta (CD EL 002301), ricordiamo Cantar Lontano Festival, una realtà di spettacolo di cui andiamo estremamente fieri. E lucevan le stelle è approdata nel 2001 alla forma giuridica di cooperativa e rappresenta uno dei più speciali esempi italiani di fabbrica della musica, negli ultimi dieci anni ha distribuito nel mondo più di 20.000 compac-disc che fanno risuonare musica dimenticata. Grazie alla collaborazione della Dolcini Associati che cura la nostra immagine grafica e della Ramberti Arti Grafiche che supporta la stampa dei nostri prodotti i progetti di E lucevan le stelle si riconoscono per un look inconfondibile, più volte ci siamo sentiti dire e speriamo di sentircelo dire ancora. E lucevan le stelle si sta ora occupando anche di opera, con il progetto denominato opera minima. Prefiggendosi l’ambizioso obiettivo di divulgare questa genere di spettacolo in forma minima, e quindi facilmente realizzabile.

Marco Mencoboni

Il programma dell’ultima sera


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Lunedì 26 giugno. E’ l’ultima sera, per alcuni la più suggestiva, la più magica. Nel cuore della montagna, accompagnate dalla pioggia dolce e continua che scende dalle stalattiti, le note e le voci del Complesso De Labyrintho colmeranno gli immensi spazi della Grande Grotta del Vento per regalarci emozioni indimenticabili.

Su prenotazione dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 14.00
Ufficio Cultura della Provincia di Ancona, t +39 071 5894289

Genga ore 21.00/ Grotte di Frassassi, Grotta grande del vento
per la mostra su Gentile da Fabriano
Prophetiæ Sibyllarum
musiche di Orlando di Lasso
Complesso De Labyrintho/ Walter Testolin direttore
Produzione del Cantar Lontano Festival

PROGRAMMA
Hildegard von Bingen (1098 - 1179)
O frondens virga
Sibilla Cristiana/ Vedo (Cerno)

Orlando di Lasso (1532 - 1594)
Prophetiæ Sibyllarum
Prologo/ Carmina Chromatico
Sibylla Persica/ Virgine matre satus
Sibylla Libyca/ Ecce dies venient
Sibylla Delphica/ Non tarde veniet
Sibylla Cimmeria/ In teneris annis

Hildegard von Bingen
O quam magnum miraculus est
Sibilla Greca/ Odoro (Oisphràinomai)

Orlando di Lasso
Sibylla Samia/ Ecce dies, nigras
Sibylla Cumana/ Iam mea certa manent
Sibylla Hellespontica/ Dum meditor
Sibylla Phrygia/ Ipsa Deum vidi summum

Hildegard von Bingen
O splendidissima gemma
Sibilla Ermetica/ Sento

Orlando di Lasso
Sibylla Europæa/ Virginis æternum
Sibylla Tiburtina/ Verax ipse Deus
Sibylla Erythræa/ Cerno Dei natum
Sibylla Agrippa/ Summus erit sub carne satus
Sibilla Gnostica/ Conosco

Giovanni Pierluigi da Palestrina (1525 - 1594)
Surge, illuminare Jerusalem

Complesso De Labyrintho
Nadia Caristi soprano/ Laura Fabris soprano/ Bronislawa Falinska alti/
Paolo Costa alti/ Luciano Bonci tenore/ Fabio Furnari tenore/
Marco Scavazza basso/ Walter Testolin direzione/ Sara Magon sibilla

La Reverdie


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L’ensemble La Reverdie, di scena la sera di domenica 25 giugno a Serra San Quirico.

Ispirandosi alle reverdie – liriche romanze che celebrano il ritorno della primavera – l’ensemble laReverdie è stato fondato nel 1986 da due coppie di sorelle, cantanti e strumentiste, per esplorare il repertorio musicale europeo dall’alto medioevo alla fine del XIV secolo. Il puntuale, appassionato studio filologico col quale laReverdie allestisce i suoi programmi - da sempre focalizzati su temi d’intensa valenza culturale e simbolica - non rappresenta che uno degli strumenti mediante i quali l’ensemble infonde il massimo della vitalità, dell’intensità e della naturalezza in ciò che propone al pubblico. Una particolare attenzione è rivolta all’ampio ed in gran parte inesplorato dominio del “teatro sacro”: drammi liturgici e liturgia drammatica, rappresentazioni collettive, manifestazioni evocative della religiosità di un’epoca i cui echi non si sono ancora spenti. L’aspirazione non è quella di catalogare meticolosamente dei reperti archeologici, bensì di ricostruirli con affettuosa fedeltà, musicale testuale e ideologica, affinché chi ne fruisce possa percepirli in quanto frammenti pulsanti d’una cultura trascorsa ma non perduta. Dal 1991, per l’allestimento di programmi con organici allargati, laReverdie si avvale della collaborazione di vari musicisti, fra cui stabilmente Doron David Sherwin, uno dei più celebri specialisti di cornetto, rivelatosi peraltro versatile percussionista e cantante.

Durante il secolo XV e la prima metà del XVI si affermò in tutta Europa la scuola polifonica franco-fiamminga, i cui rappresentanti si stabilirono in gran numero sul suolo italiano. I mecenati della penisola facevano infatti a gara nel procacciarsi i migliori cantori disponibili sulla piazza internazionale: avere alle proprie dipendenze una ben organizzata cappella musicale conferiva lustro e prestigio al signore, al punto che lo seguiva anche in occasione di viaggi di rappresentanza.
Caso esemplare di questo “viaggio in Italia” ante litteram è quello del musicista franco-fiamminga Guillaume Dufay (1400 - 1474): fu educato alla musica da bimbo nella cattedrale di Cambrai, in seguito si trasferì in Italia e dal 1420 fu al servizio dei Malatesta a Pesaro e a Rimini; dal 1428 in poi si hanno notizie certe della sua presenza nella Cappella papale a Roma. Il programma proposto guarda alle composizioni di quest’affascinante e carismatico compositore scritte durante il suo continuo spostarsi fra corti e città dell’Italia quattrocentesca.

Abbazia di Sant’Elena


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Il secondo appuntamento del Festival, il 22 giugno alle 21, e’ a Serra San Quirico, nell’Abbazia di Sant’Elena, dove la magia della musica sacra ci portera’ in luoghi remoti nel tempo e nello spazio: protagonisti Khaled Harman e l’Ensemble Kaboul, e la suggestiva sonorita’ della musica sacra afgana.

Un dettaglio dell'abbazia di Sant'ElenaL’Abbazia di Sant’Elena viene fatto risalire all’iniziativa di San Romualdo all’inizio dell’XI secolo. La chiesa attuale è comunque assegnata alla fine del XII secolo per le sue caratteristiche costruttive influenzate dallo stile gotico.
Il prospetto posteriore è caratterizzato da una sola abside aperta da due monofore. Il profilo a saliente interrotto della facciata posteriore evidenzia una ridotta differenza in altezza delle tre navate.
Ai lati, due monofore più piccole danno luce alle navate laterali. Al di sopra delle monofore sono murati dei piccoli rilievi a stella a sei punte (sia in pietra che in cotto) ed antropomorfi. La facciata è sormontata da un campanile a vela ed è aperta da una finestra e da un portale.
Il portale presenta un archivolto costituito di tre ghiere: la più esterna a dentelli, in pietra bianca, l’intermedia liscia e la più interna decorata a girali. L’interno a tre navate con una spazialità “a sala” deriverebbe secondo alcuni autori da ristrutturazioni che nel XIII secolo hanno portato all’elevazione delle navate laterali ed alla costruzione delle volte.
Originale è la struttura dei pilastri che presentano delle colonne addossate su cui poggiano i piedritti degli archi longitudinali. Le semicolonne sono dotate di capitelli dotati di collarino ed abaco decorati di soggetti figurati o meno.

I programmi della quarta sera


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La quarta sera, quella di domenica 25 giugno, ci vedrà attraversare il territorio marchigiano dalle dolci, dorate colline del vino sino alle verdi acque della Riviera del Conero. Due gli appuntamenti: alle 21.00 presso l’Abbazia di Sant’Elena, a Serra San Quirico e alle 24.00 presso la Chiesa di Santa Maria di Portonovo, dove suoneremo accompagnati dal frangersi delle onde sulle bianche, sassose spiagge poste ai piedi del Monte Conero.

Serra San Quirico ore 21.00/ Abbazia di Sant’Elena
per la mostra su Gentile da Fabriano e il Millennio dell’Abbazia
Viaggio in Italia di Dufay
musiche di Guillaume Dufay
Complesso La Reverdie
Produzione di “Grandezze & Meraviglie”
Festival Musicale Estense/ Modena

PROGRAMMA
Philippe de Commynes (1447 - 1511) Mémoires

Bartholomeus de Bononia (fl inizio XV sec)
Morir desio ballata**
composta per l’incoronazione a papa di Giovanni XXIII,
avvenuta il 17 maggio 1410

Philippe de Commynes (1447 - 1511) Mémoires

Antonius de Civitate (fl inizio XV sec)
Strenua quem duxit/ Gaudeat mottetto***
composto per il matrimonio di Giorgio Odelaffi, Signore di Forlì,
e Lucrezia degli Alidosi, 3 Luglio 1412

Philippe de Commynes (1447 - 1511) Mémoires

Anonimo italiano
Belfiore danza****
probabilmente dedicata alla residenza di Nicolò III d’Este,
Duca di Ferrara, denominata “Belfiore”

Johannes Tinctoris (XV sec)
Liber de arte contrapuncti Napoli, 1477

Guillaume Dufay (1398 ca - 1474)
Resveilles vous et faites chiere lye ballata**
per le nozze di Carlo Malatesta e Vittoria Colonna,
celebrate a Rimini il 18 luglio 1423

Vassilissa ergo gaude mottetto isoritmico***
per la festa di addio di Cleofe, sorella di Pandolfo Malatesta,
in partenza per Costantinopoli, 20 agosto 1420

Anonimo
Novel Canto brano strumentale

Guillaume Dufay
C’est bien raison de devoir essaucier ballata**
composta in onore di Nicolò III d’Este di Ferrara, il 26 aprile, 1433 o nel 1437

Antonio Squarcialupi, Lettera a Dufay
per conto di Piero e Lorenzo de’ Medici, 1 maggio 1467

Guillaume Dufay
Mirandas parit mottetto*
composto negli ultimi mesi della sua permanenza a Firenze
presso la corte papale, che lasciò il 18 aprile 1436

O Sancte Sebastiane/ O Martyr Sebastiane mottetto isoritmico**
composto probabilmente tra il 1421 e il 1422 in occasione
delle ricorrenti epidemie di peste in Italia

Guillaume Dufay Testamento, 8 luglio 1474

Guillaume Dufay
Exultet celum laudibus inno*
composti durante il primo soggiorno alla corte dei Savoia,
fra il 1433 e il 1435

Guillaume Dufay Testamento, 8 luglio 1474

Guillaume Dufay
Supremum est mortalibus bonum mottetto isoritmico*
per l’ingresso a Roma di Re Sigismondo accolto in San Pietro
da Papa Eugenio IV il 21 Maggio 1433

Guillaume Dufay Testamento, 8 luglio 1474

Complesso La Reverdie
Claudia Caffagni liuto, voce/ Livia Caffagni viella, flauti, voce/
Elisabetta de Mircovich voce, ribeca/ Ella de Mircovich voce, arpa/
Doron David Sherwin voce, cornetto muto, percussioni/
Matteo Zenatti voce, voce recitante

Fonti musicali
* Modena, Bibl. Estense, α.M.1.11 (lat 471) MOD B/
** Oxford, Bodleian Library, MS Canonici Misc. 213/
*** Bologna, Civico Museo Bibliografico Musicale, Q 15/
**** Faenza, Biblioteca Comunale, Cod.117

Portonovo ore 24.00/ Chiesa di Santa Maria di Portonovo
Tonos y Tonadas
I “tonos humanus” spagnoli e il folclore del sudamerica

Complesso La Chimera
Barbara Kusa soprano
Produzione del Cantar Lontano Festival

PROGRAMMA
Anonimo Ay amargas soledades
Ramón Navarro Chayita del vidalero
Lope de Vega Vuelve barquilla
Julio Santos Espinoza Vidala para mi sombra
Daniel Reguera Quiero ser luz
Gregorio Torcetta - Aníbal Cuadros Compadre del sol
Cristóforo Juárez - Agustín Carabajal Pampa de los guanacos
Anonimo Vuestros ojos
Anonimo Ojos azules
Gaspar Sanz Jacaras y Canarios
Anonimo Noche serena

Complesso La Chimera
Luis Rigou canto, flauti andini, percussioni/ Sabina Colonna Preti viola da gamba/
Quito Gato chitarre, liuti, percussioni/ Andrea De Carlo viola da gamba, violone/
Eduardo Egüez chitarre, liuti, percussioni
Barbara Kusa soprano

Silvia Perez Cruz - Ravid Goldschmidt


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Il concerto del 24 giugno alle ore 21.00 presso La Collegiata dell’Addolorata di Corinaldo vedrà impegnati due artisti di assoluto livello: Silvia Perez e Ravid Goldshmidt. Ecco le loro biografie.

Silvia Perez CruzSilvia Perez Cruz ha studiato pianoforte e saxofono alla scuola Rita Ferrer di Palafrugell. Si dedica, dall’età di diciotto anni all’improvvisazione, al jazz e al flamenco, sia come cantante che come saxofonista.

Ravid Goldschmidt è nato e cresciuto in un kibbuz in Israele. Suona le percussioni da quando è bambino, il suo stile è molto influenzato dalla musica e dai ritmi brasiliani. Ha deciso di suonare l’hang quando lo ha ascoltato la prima volta, suonato da un collega, durante un Festival in Israele. Ha conosciuto Silvia Perez Cruz durante un viaggio a Barcellona, città in cui si è trasferito dopo un viaggio lungo la strada del Cammino di Santiago de Compostela. L’hang è una sorta di steel drum reintrepretato da due costruttori svizzeri che ne hanno fatto uno strumento insolito e assai raffinato. Nel programma proposto è suonato da Ravid Goldschmidt e trova perfetto pendant nella splendida voce di Silvia Perez Cruz in un viaggio musicale che è miscela di magia e tradizioni, di Africa respirata dalla Spagna, di un approccio personale al fado che si intreccia con echi di jazz.
Il duo è passato alla ribalta delle scene internazionali quando Todd Garfinkle, il produttore di MA Records, ci si è imbattuto tra i muri stretti del Barrio Gotico di Barcellona. Da questo incontro casuale è nato un disco intitolato Llama che comprende gran parte delle musiche che verranno eseguite questa sera.

Corinaldo


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Due note attorno al luogo in cui terremo il concerto del 24 giugno a mezzanotte.

AddolorataLa Chiesa dell’Addolorata e il contiguo ex convento delle suore benedettine vennero innalzati nella seconda metà del XVI secolo. L’odierno complesso monastico così edificato negli anni successivi al 1637 poggia per due lati sulle mura urbane mentre la chiesa sorge sulle fondamenta della distrutta rocca di Corinaldo esterna alla cinta di difesa, ma ad essa contigua.
La primitiva chiesa di forma rettangolare venne demolita intorno al 1730 perché “alquanto umida per aver la strada vicino al muro anteriore molto alta ” e al suo posto, tra il 1740 e il 1755, fu ricostruita l’attuale, consacrata dal vescovo Ippolito De’ Rossi il 30 settembre 1755. La nuova chiesa, nei documenti dei primi anni dell’Ottocento è ricordata ” di buona architettura, asciutta, in ottimo stato e di molto comodo “.
Agli inizi di questo secolo la chiesa, dedicata fin dalla sua fondazione a Sant’Anna , prese il nome attuale. Essa si presenta oggi a pianta centrale, con cupola e lanterna, ornata da un elegante e ricco interno rococò con tre altari e quattro pregevoli porte lignee sormontate da tele raffiguranti santi benedettini.
Nell’altare maggiore sono conservate la statua del Cristo morto e della Madonna addolorata che vengono portate processionalmente per le vie della città la sera del Venerdì Santo. Nella cantoria lignea sopra la porta d’ingresso è un pregevole organo del 1766, opera di Gaetano Antonio Callido.

I programmi della terza sera


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Sabato 24 giugno alle ore 21.00 l’appuntamento nel cuore di Ancona. Nella piazza più amata dagli anconetani, Piazza del Plebiscito, meglio conosciuta come Piazza del Papa, risuoneranno le note del complesso Cantar Lontano, diretto dal Maestro Marco Mencoboni. Poi, alle 24.00 ci sposteremo a Corinaldo presso la Collegiata dell’Addolorata. Di seguito i programmi:

La chiesa di San DomenicoAncona ore 21.00/ Chiesa di San Domenico
Il sacro nella Napoli spagnola
musiche di Diego Ortiz
Complesso di musica Cantar Lontano/ Marco Mencoboni direttore
Produzione del Cantar Lontano Festival

PROGRAMMA
Ad vesperas “In omnibus festivitatibus beatae Mariae”
Versiculus Deus in adiutorium
Antiphona Ave Maria
Salmo 109 Diego Ortiz (1510 ca - dopo il 1570) Dixit Dominus, a 4 alternatim
Mottectum Diego Ortiz Beata es Virgo, a 4
Antiphona In Odorem
Salmo 110 Diego Ortiz Confitebor, a 4 alternatim
Mottectum Diego Ortiz Dignare me laudare te, a 5
Antiphona Cum esse parvula
Salmo 111 Diego Ortiz Beatus Vir, a 4 alternatim
Mottectum Diego Ortiz Ave regina coelorum, a 6
Antiphona Speciosa facta es
Salmo 112 Diego Ortiz Laudate Pueri, a 4 alternatim
Mottectum Diego Ortiz Benedicta es celorum, a 7
Antiphona Beata Mater
Salmo 116 Diego Ortiz Laudate Dominum, a 4 alternatim
Mottectum Diego Ortiz Regina coeli, a 7
Himnus Diego Ortiz Ave Maris Stella, a 4 alternatim
Antiphona Beatam me dicent
Magnificat Diego Ortiz Magnificat octavi toni, alternatim
Antiphona Beatam me dicent
Motectum Diego Ortiz Salve Regina, a 5

Corinaldo ore 24.00/ Collegiata dell’Addolorata
LLama
musiche della tradizione spagnola e portoghese

Ravid Goldschmidt hang
Sílvia Pérez Cruz voce

PROGRAMMA
Claro de luna strumentale
Gitana flamenco/ testi in spagnolo
Vestida de nit ispirato alla “havanera”,
canzone tipica cubana/ testi in catalano
Niña ispirato a una canzone dal titolo “La niña de fuego”
testi in spagnolo
Lágrima fado portoghese
Floating up strumentale
Lullaby for Yali
Afrika strumentale, ispirato a ritmi africani
I’m all smiles
Los silencios de los desiertos
ispirato a un viaggio nel deserto, testi in spagnolo

Lo staff


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Ideazione, progettazione e direzione artistica Marco Mencoboni
progetto operativo Riccardo Mencoboni
coordinamento artistico Paolo Mencoboni
assistente alla direzione artistica Nicola Facciotto (Kalatà)
segreteria organizzativa Daniela Gaetani Giuseppe Barbone
allestimenti Andrea Zenoni
editing Federica Bassani
progetto grafico ma:design/ Doretta Rinaldi Massimiliano Patrignani
stampa Tecnoprint.
Cantar Lontano Festival è un progetto realizzato da E lucevan le stelle,
elucevanlestelle.com - cantarlontano.com.

Hélène Schmitt


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Alle ore 24 di venerdì 23 sarà la volta di Hélène Schmitt. Alcuni cenni biografici:

Hélène Schmitt è una musicista francese che suona regolarmente sulle scene di tutta Europa. Il suo repertorio riguarda principalmente le composizioni solistiche per violino del XVII e XVIII secolo: i suoi concerti e le sue incisioni discografiche hanno ottenuto un ottimo riscontro da parte della critica internazionale. Lavora per l’etichetta Alpha con la quale ha portato a termine sei lavori discografici, fra i quali spicca l’incisione delle celebri Sonate e Partite di Johann Sebastian Bach.
E’ ospite dei più importanti festival europei di musica antica, fra i quali l’Oude Muziek di Utrecht, l’Innsbrucker Festwochen di Innsbruck, il Festival Bach di Lausanne, il Festival di Pontoise, Les Grandes Journées di Versailles, Il Festival d’Ambronay, il Festival di Bruxelles, Les concerts Parisiens e molti altri ancora.
Dal 2005 è membro della giuria del Festival Musica Antiqua di Bruges.

Olivier Marcaud - Domitille Vigneron


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Gli artisti di Loreto:

Olivier MarcaudOlivier Marcaud. Ha debuttato come solista negli Stati Uniti nella Cattrdrale di Saint Patrick di New York con il New York’s Ensemble for Early Music. Appassionatosi alla restituzione musicale dei canti epici medievali, ha lavorato all’abbazia di Royaumontsul repertorio occitano antico con Brice Duisit e sulle epopee germaniche con Benjamin Bagby.
E’ membro dell’Ensemble Micrologus, con questo gruppo ha impersonato il ruolo di Robin nel Jeu de Robin et Marion. Nel campo della musica barocca, collabora con gli ensembles Poème Harmonique e Cancionero.

Domitille Vigneron.Ha studiato violino, flauto diritto e composizione musicale al Conservatoire National de Région de Douai ed in seguito al Conservatoire National Supérieur de Musique de Paris. Dal 1997 si esibisce in Francia e all’estero con l’ensemble Perceval; collabora con il Troubadours Art Ensemble diretto da Gérard Zuchettoed in parallelo porta avanti un’intensa attività di incisione discografica.

Jesu Christi Passiun è uno spettacolo tratto da un magnifico poema scritto mille anni orsono e ritrovato nella regione francese dell’Auvergne, precisamente a Clermont Ferrand, paese di Gerbert d’Aurillac, divenuto papa con il nome di Silvestro intorno all’anno mille.
Il testo di questa Passione restituisce, con un’intensità emozionale fuori dal comune, gli ultimi giorni della vita di Cristo, i dubbi, i miracoli e le profezie del Figlio dell’Uomo fino alla sua agonia e alla sua resurrezione. Il protagonista della Passione è descritto in con colori e movimenti quasi cinematografici: diventano così incredibilmente umani e vicini a noi le folle che lo acclamano al suo ingresso in Gerusalemme, e quelle che urlano richiedendo la sua morte, Pilato, Giuda, i sacerdoti del Sinedrio, i soldati romani, Maria, gli apostoli, i ladroni sulla croce.
Più di mille anni fa un narratore/cantore diede vita a tutti questi personaggi, passando dall’uno all’altro con incredibile abilità tecnica, catturando l’attenzione del pubblico, emozionandolo e finalizzando il racconto ad uno scopo edificante. Oggi, in un’ora di concerto, il duo Olivier Marcaud et Domitille Vigneron, attraverso un dialogo costante fra voce e strumenti, permette di ritrovare l’intensità e l’afflato epico di questa grande tradizione di jongleur.

I programmi della seconda sera


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Venerdì 23 giugno, due i concerti in programma. Uno a Loreto alle ore 21.00 e l’altro a Jesi alla mezzanotte. Ecco i programmi:

Loreto ore 21.00/Santuario della Santa Casa
Jesu Christi Passiun
musiche dal manoscritto MS 240 della Cattedrale di Clermont-Ferrand
Olivier Marcaud voce
Domitille Vigneron viella

Hora vos dic vera raizun de Jesu Christi Passiun.
Vi racconto adesso la vera storia della passione di Gesù Cristo.

Et a cel di que dizen Pasches, cum la cena Jesus oc faita, el sus leved
del piu manjer, a.ssos fedels leved lis ped.
In quel giorno che viene chiamato Pasqua, consumò la cena,
poi alzatosi, lavò i piedi ai suoi discepoli.

Christus Jesus den s’en leved, Gehsemani – vil’es – n’anez.
Gesù Cristo dopo essersi alzato, si recò alla città di Getsemani.

Cum le matins fud esclairez, davant Pilat l’en ant menet.
All’alba del mattino, venne portato davanti a Pilato.

Cum el perveng a Golgotha, davan la porta de la Ciptat, dunc lor gurpit
sae chemisae, chi sens custurae fo faitice.
Arrivato al Golgota, alla porta della città, venne spogliato dei vestiti,
che erano fatti senza giunture.

Cum l’an levad sus en la cruz.
Poi lo misero in croce.

Joseps Pilat mult a preiat lo cors Jesus qu’el li dones.
Giuseppe ottenne da Pilato il corpo di Gesù e lo portò al sepolcro.

Alques vos ai deit de raizun.
Congedo del cantore, che chiede perdono al Cristo
per i suoi errori e le sue dimenticanze.

Jesi ore 24.00/ Chiesa di San Niccolò
A violino solo senza basso
musiche di Heinrich Ignaz Franz Biber, Johann Sebastian Bach
Hélène Schmitt violino

PROGRAMMA
Heinrich Ignaz Franz Biber (1644 - 1704)
Passacaglia in sol minore a violino solo senza basso

Johann Sebastian Bach (1685 - 1750)
Prima sonata in sol minore BWV 1001
Adagio, Fuga, Siciliano, Presto

Johann Sebastian Bach
Seconda partita in re minore BWV 1004
Allemanda, Corrente, Sarabanda, Giga, Ciaccona

Iesi


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La Chiesa di San Niccolò di Iesi. Fai clic per ingrandire.

La sera del 23 giugno, dopo l’evento lauretano, ci spostiamo a Jesi nella chiesa di San Nicolò, per il concerto di mezzanotte.

La Chiesa di San Nicolò è l’edificio più antico della città di Jesi, documentato fin dal sec. XII. La dissacrazione della chiesa, avvenuta nel 1798, determinò i più svariati usi dell’edificio che subì sostanziali alterazioni nella struttura architettonica.
Un corretto restauro avviato da un comitato di cittadini nel 1970, ha permesso il recupero dell’edificio, attualmente di proprietà dei Padri Carmelitani che volentieri lo concedono per manifestazioni espositive e convegnistiche.
I caratteri stilistici della chiesa rimandano ad una fase di transizione tra soluzioni formali romaniche e impianti strutturali gotici.
A pianta basilicale triabsidata, l’interno manifesta una prevalenza di volte ogivali a crociera sostenute da pilastri compositi; rimandano invece a forme romaniche le anguste navate laterali introdotte da archi di valico a tutto sesto.
Particolarmente originale è la decorazione esterna del complesso absidale che presenta una successione di archetti pensili a goccia. Rigorosissima, quasi austera, è la facciata a due spioventi al cui centro si apre un portale ad arco senese in marmo policromo e ghiera in laterizio a spina.

Loreto - Santa Casa


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Il Santuario di Loreto. Fai clic per ingrandire.

La IX edizione del Festival si apre nel Santuario di Loreto, giovedì 21 giugno alle ore 21, con il concerto che celebra una ricorrenza straordinaria: i 500 anni dalla pubblicazione del primo libro (in realta’ erano due) per musica strumentale, composta da Francesco Spinacino da Fossombrone appunto.

Il Santuario della Santa Casa e’ un luogo popolare di pellegrinaggio. Vi si venera la Vergine Lauretana, patrona dell’aviazione. Al suo interno è custodita la Santa Casa di Nazaret, dove, secondo la tradizione, la Vergine Maria ricevette l’Annunciazione.

La casa della Madonna era formata da tre pareti addossate ad una grotta scavata nella roccia (che si trova nella Basilica dell’Annunciazione a Nazaret). La tradizione popolare racconta che nella notte tra il 9 ed il 10 dicembre del 1294 le pietre della casa di Nazaret vennero trasportate in volo dagli angeli. In realtà, alcuni studi e dei documenti ritrovati hanno confermato che il trasporto avvenne per mare su navi crociate. Infatti, dopo la cacciata dei cristiani dalla Terra Santa da parte dei musulmani, un esponente della famiglia Angeli, regnanti dell’Epiro, si interessò di salvare la Santa Casa dalla sicura rovina, che fu, dunque, trasportata prima a Tersatto, nell’odierna Croazia, nel 1291 e poi a Loreto il 10 dicembre 1294.

Gli studi effettuati sulle pietre della Santa Casa ne confermerebbero l’origine palestinese, esse sono lavorate secondo la tecnica usata dai Nabatei, un popolo confinante con gli ebrei, molo usata anche in Palestina. Sulle pietre vi sono numerosi graffiti simili a quelli giudeo-cristiani del II-V secolo ritrovati in Terra Santa, in particolare a Nazaret. Inoltre i raffronti tecnici e architettonici dimostrano che le tre pareti si connettono perfettamente alla grotta custodita a Nazaret.
Il santuario fu costruito per proteggere la Santa Casa, su iniziativa del vescovo di Recanati, Nicolò delle Aste nel 1469, e fu concluso nel 1587 Il campanile fu disegnato da Luigi Vanvitelli e fu costruito nel 1755.

Il programma della prima sera


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Giovedì 22 giugno alle ore 21 la serata
inaugurale. Il Festival Cantar Lontano apre i battenti con “Solo per
voi tra mille”, nella suggestiva cornice della chiesa di Sant’Ansovino,
ad Avacelli di Arcevia. Questo il programma:

Solo per voi tra mille
musiche di Tobias Hume, John Jenkins, Carl Friedrich Abel
Vittorio Ghielmi viola da gamba

PROGRAMMA
Carl Friedrich Abel (1723 - 1787) 4 pezzi per viola da gamba sola
dal quaderno delle improvvisazioni
Silvestro Ganassi (XVI sec) Ricercar
Girolamo Frescobaldi (1583 - 1643) Toccata
Captain Tobias Hume (1569 ca - 1645)
Harke, harke (ascolta, ascolta!)/ A Souldiers Resolution/
Captain Hume Pavin/ A Souldiers Galliard
Antoine Forqueray (1672 - 1745)
Allemande/ La Giruette (la banderuola da vento)
Anonimo del XVI secolo Bagpipe (cornamusa)
John Jenkins (1592 - 1678) 4 ayres
Anonimo del XVI secolo “Little Dew, little Light”

Ascolta online


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I sottobicchieri stanno andando a ruba. Ancora una volta, i gadgets che accompagnano le edizioni del Festival Cantar Lontano si rivelano oggetti di culto. Non avete ancora rintracciato la vostra copia dell’originalissimo CD? Non siete ancora riusciti a recarvi in uno dei tanti punti presso cui è possibile prelevarla? Niente paura, dalle pagine del blog è possibile ascoltare online tutte le 12 tracce audio. E’ sufficiente un clic.

Il gioco


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L’edizione 2006 del festival, si distinguerà anche per un’innovazione assoluta e senza precedenti: il Gioco del Cantar Lontano. Di che si tratta? Scopritelo e partecipatevi facendo clic qui.

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