Non avete avuto la possibilità di seguire tutti i concerti? Li avete seguiti tutti ma vorreste riascoltare i brani più belli, più emozionanti? Potete farlo dalle pagine di cantarlontano.com.

Da stasera, infatti, iniziamo a proporre alcuni ascolti tratti proprio dai momenti più emozionanti.

Cominciamo dallo splendido concerto di Silvia e Ravid che si è tenuto a Corinaldo sabato 24 alla mezzanotte.

La chiesa era gremita e per la prima volta nella storia del festival abbiamo dovuto chiedere l’aiuto dei vicini perché ci procurassero delle sedie.

L’assessore, fuori dalla chiesa prima dell’inizio, ha esclamato sorpreso: “E tutti questi dove li mettiamo? Mica c’entrano!” Alla fine ci sono entrati tutti, per un concerto che ha riservato momenti difficili da dimenticare.

Cominciamo allora con un primo ascolto, l’inizio del concerto, con Ravid che ha letteralmente ipnotizzato tutti i presenti con le sue mani che sfioravano e volteggiavano sull’Hang. Lo potete scaricare facendo clic qui o ascoltare utilizzando il lettore multimediale.

Poi un brano vocale e strumentale, ma senza testo, dove Silvia ha, come si conviene alle migliori cantanti di flamenco, ha cantato e ballato con l’ausilio delle percussioni delle mani e dei tacchi, il tutto con una grande eleganza. Scaricatelo facendo clic qui o ascoltatelo utilizzando il lettore multimediale.

Oral’ultimo brano del programma. Eravamo all’una di notte. Una struggente ninna nanna che Silvia ha chiesto a tutti di cantare insieme a lei. Si è creata una bellissima atmosfera, il pubblico di Cantar Lontano si è unito tutto in un tenerissimo e affettuoso abbraccio. Potete scaricare il brano da qui o ascoltare utilizzando il lettore multimediale.

Poi una serie di bis, richiesti da un pubblico estasiato. L’ultimo, quello che vi proponiamo è stato un omaggio a Corinaldo, il bellissimo borgo che ha ospitato il primo concerto di questi due straordinari musicisti. Noi ne siamo sicuri: avranno un futuro musicale luminosissimo. Il pubblico in delirio ha fatto incetta di tutti i cd che i due avevano portato dalla Spagna. Ascoltare per credere. Da qui o ascoltare utilizzando il lettore multimediale.

A Vittorio hanno chiesto diversi bis. Se lo immaginava. Prima dell’ultimo, mentre accordava lo strumento, sguardo assorto, ha detto: “Concludiamo con…” E giù, tutti a ridere. A ridere perché Vittorio non aveva alcuna via di fuga. Il pubblico seduto sui tappeti gli impediva l’uscita e lui sapeva bene che, se glielo avessimo chiesto, avrebbe dovuto suonare ancora. “Non posso neanche fuggire”, ha dichiarato tra il serio e li faceto. “Marin Marais, il grande assente del programma”. E ci ha proposto un’intensa esecuzione della Sarabande l’Espagnole. Ascoltatelo facendo clic qui o utilizzando il lettore multimediale.