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Il terzo concerto, il 22 giugno alle 24, ci porta ad Avacelli di Arcevia, presso la chiesa di Sant’Ansovino con il concerto “Cantar bastardo“, protagonisti Marco Scavazza canto e Cristiano Contadin viola d’arco.
Il territorio in cui è situata la chiesa di Sant’Ansovino acquista la sua importanza durante l’alto Medioevo, quando i Longobardi del Ducato di Spoleto crearono, nella zona di confine con i Bizantini, un loro gastaldato con centro in “Castellum Petrosum” (l’attuale Pierosara) nella cui orbita gravitavano la conca di Fabriano e tutta l’alta valle del Misa.
La piccola valle del fosso Fagiano veniva a trovarsi al centro dei traffici tra una valle e l’altra, testimoniati tra l’altro dall’esistenza del vicino toponimo medioevale “Pian dell’Ospedale”.
La chiesa di Sant’Ansovino viene fondata, probabilmente, tra il X e l’XI secolo, anche se solo dal 1082 se ne hanno notizie certe. Nel 1199 figura dipendente dall’Abbazia di Sant’Elena dell’Esino, trasferita poi da questa ad un ordine cavalleresco rimasto sconosciuto.
Nelle “Rationes decimarum” risulta appartenente alla magione templare di Pian dell’Ospedale e tassata per la rilevante somma di 45 soldi.
Nel 1308 Papa Clemente V ordina ai vescovi di Jesi e di Fano di inquisire contro i Templari presenti nelle loro diocesi, tra i quali quelli apparentenenti alla “magione si S: Ansovinii della fossa de l’omo morto”.
La chiesa è stata più volte rimaneggata nei secoli XIV e XV: Della struttura originaria restano la facciata, un vano sotterraneo destinato ad ossario ed una serie di capitelli, che si riallacciano alla tradizione longobarda, posti all’interno dell’unica navata.
Il solo elemento decorativo della facciata è una croce astile con sei palle, tipicamente templare.
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Dal 22 al 26 Giugno 2006 torna Cantar Lontano, la prestigiosa rassegna musicale nata ad Ancona nel 1999 e volta alla riscoperta dei luoghi e degli spazi capaci di amplificare la bellezza della musica. Tra questi i luoghi più suggestivi e ricchi di cultura e di spiritualità della Provincia.
L’edizione di quest’anno ripropone infatti spazi ormai consueti per il Festival, come la stupenda Santa Maria di Portonovo, la Basilica di Loreto, ma anche un spazi nuovo come la Chiesa di San Domenico di Ancona e la piccola Chiesa Templare di Sant’ Ansovino, sperduta tra i boschi. Come già lo scorso anno il Festival si chiuderà in un “auditorium” naturale che ha un volume pari a quello di una grande cattedrale come la Grotta Grande del Vento all’interno delle Grotte di Frasassi. Il repertorio eseguito spazia da Dufay a Orlando di Lasso, ma tocca anche il meno noto Diego Ortiz; da segnalare l’esecuzione della Jesu Christi Passiun dal manoscritto 240 della cattedrale di Clermont-Ferrand del XI secolo. Cantar Lontano Festival, come sostiene il Touring Club Italiano nella sua ‘Guida alla musica in Italia’, è una delle pochissime manifestazioni culturali marchigiane di respiro internazionale