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Dopo la voce italiana di Toni Servillo e quella francese del giovane attore francese Frank Provvedi, Ad Vesperas, il suggestivo racconto ideato dal Maestro Marco Mencoboni e che ha per protagonista il musicista cinquecentesco Diego Ortiz, arriva oltremanica per incontrare la voce dell’attrice Olivia Williams. Disponibile a giorni su www.elucevanlestelle.com.
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Gentili Signori,
in occasione della pubblicazione del CD Alpha “Ad Vesperas” dedicato al musicista Diego Ortiz e degli articoli di Denis Grenier “Le pitture del Monte di Pietà” e Marco Mencoboni “Ad vesperas” apparsi sul numero 16 di FMR, E lucevan le stelle Records, Jupiter Distribuzione e la rivista FMR hanno il piacere di invitarvi alla conferenza
Suggestioni tra pittura e musica nella Napoli del Cinquecento.
Ospiti:
Marco Mencoboni, direttore dell’ensemble Cantar Lontano;
Flaminio Gualdoni, direttore della rivista FMR.
Relatore: Andrea Milanesi.
L’evento si terrà a Milano lunedì 22 gennaio 2007 alle ore 18,00 nel negozio Fnac in via Torino angolo via della Palla.
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L’entrata a tutti i nostri concerti e’ libera, non ci sono biglietti d’ingresso.
Quest’anno, inoltre, non e’ neppure necessario prenotarsi per l’entrata al concerto del 24 giugno alle 21 dentro la Grotta di Frasassi: l’ingresso e’ libero.
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Ecco le interviste in formato mp3, concerto per concerto:
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Le Nostre Stelle torna online con un ospite femminile: il soprano Patrizia Vaccari. Ascoltatela, come sempre, ai microfoni di Giovanna in una chiacchierata tutta in rosa. I brani proposti sono: G.Ph. Telemann “Ewge Quelle, milder Strom” e D. Gabrielli “Aure voi dei miei sospiri”.
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Si chiama Prova all’italiana una prova fatta senza cantare e suonare. Ci si mette intorno a un tavolo con le partiture in mano e si discute, si lavora, si prepara nei dettagli l’esecuzione del brano. Sarà solo nella seconda fase, dopo aver sistemato tutte le parti e solo dopo che ogni musicista è ben consapevole di cosa e come dovra cantare/suonare, che si passerà alla fase operativa. A Macerata i ragazzi del Cantar Lontano sono stati molto ligi e attenti, ma basta che il capo si metta a parlare con uno solo dei musicisti, che si rivivono le buffe situazioni del film Prova d’orchestra di Federico Fellini. Ve ne diamo un piccolo assaggio.
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Sono stati presentati contemporaneamente in tutto il mondo il numero 16 di FMR e il cd 108 di Alpha, due produzioni parallele dallo stesso sapore di bellezza assoluta. Era da più di un anno che si attendeva l’uscita di questa produzione congiunta dedicata alla musica di Diego Ortiz (ascoltate l’intervista che Marco Mencoboni ha concesso nell’ottobre 2005 a dacapoalfine.it a riguardo di questa incisione) e al mondo pittorico napoletano della fine del ‘500. Al centro di tutto questo Marco Mencoboni, dal quale tutto il progetto ha origine alla fine del 2004, quando su commissione del festival di Ambronay (FR) cerca e scopre del materiale musicale riconducibile alla Napoli del ‘500. Il musices liber primus di Diego Ortiz, del 1565, ritorna a vivere ed è a tutt’oggi forse la più importante riscoperta che dobbiamo a Marco Mencoboni. Lo stesso, non pago di aver trovato, inciso, prodotto e diretto la musica, di aver coinvolto Jean Paul Combet dell’etichetta Alpha, di aver coinvolto insieme al discografico francese la prestigiosa rivista FMR, non pago di tutto ciò, nello sprint finale ha anche bussato alla porta dell’attore Toni Servillo per la versione italiana, il giovanissimo attore Frank Provvedi per la versione francese e la splendida attrice Olivia Williams per la versione in inglese. Con piacere hanno entrambi accettato di dare il loro contributo leggendo e registrando il racconto Ad Vesperas, scritto per l’occasione da Marco Mencoboni, pubblicato da FMR e ora anche disponibile qui per voi. Questi giorni, grazie al concretizzarsi finalmente di tale lungo e ambizioso progetto, rappresentano per noi tutti un momento di fiera e forse meritata gioia. La prima incredibile critica è appena arrivata, direttamente dal Portogallo, è scritta da Henrique Silveira a Lisbona fate click qui e andate a vedere Critico Musical.
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Musiche di Francesco Spinacino da Fossombrone
Il tributo della stampa per liuto, nel cinquecentenario dell’opera di Spinacino da Fossombrone (Petrucci 1507,Venezia), ai grandi polifonisti fiamminghi di fine ‘400.
Programma
Francesco Spinacino
Recercare
Hayne Van Ghizeghem
Amours, amours
De tous bien plaine
Francesco Spinacino
Recercare
Jacques Brumel
Mater Patris
Josquin des Préz
Alleges moi
Anonimo
Fortuna disperata
Josquin des Préz
Ave Maria
Ignaz Isaac
Benedictus
Josquin des Préz
La Bernardina
Jean Japart
J’ay pris amours
Johannes Vincenet
Fortuna per te crudele
Francesco Spinacino
Recercare
Josquin des Préz
Adieu mes amours
Anonimo
La stanghetta
Johannes Ockeghem
Malor me bat
Stockhem
Haray tre amours
Josquin des Préz
Fortuna d’un gran tempo
Mille Regretz
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la nostra utima serata e’ dedicata ad un giovane solista di rara bravura e maestria…
Senigallia/ Rocca Roveresca, alle 21
Il Ballo delle sfere Maestri dell’organetto medievale
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Genga/ Grotte di Frasassi, ale 21 In Illo tempore Sanctissimae Virginis Missa Senis Vocibus/ Venezia 1610
Questa sera vi aspettiamo dentro le Grotte, dove il complesso Cantar Lontano e il Maestro Mencoboni si esibiranno tra stalattiti e stalagmiti con la messa In Illo Tempore.
Venite a scoprire come lo spazio e la risonanza modificano l’esito musicale della stessa partitura…!
L’appuntamento successivo e’ come di consueto a mezzanotte…
Corinaldo ore 24.00/ Chiesa dell’Addolorata
Organa Nôtre-Dame musica di Guillaume de Machaut, Paolo da Firenze, Perotinus, Anonimo
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Ancona/ Cattedrale di San Ciriaco alle 21
In illo tempore Sanctissimae Virginis Missa Senis Vocibus/ Venezia 1610
musiche di Claudio Monteverdi
Complesso di musica Cantar Lontano/ Marco Mencoboni direttore
Claudio Monteverdi pubblica Sanctissimae Virgini Missa… ac Vespere pluribus… (1610). L’opera contiene due lavori: una Missa da cappella a sei voci fatta sopra il mottetto ‘In illo tempore’ del Gomberti, e un Vespero della Beata Vergine, da concerto. L’opera è dedicata a Paolo V, il Papa al quale Monteverdi sottopone la sua maestria in vista di un possibile impiego peraltro non andato in porto. Il Vespro è una delle opere musicali più note nell’ambito della storia della musica: rappresenta (per ormai diffusa interpretazione storiografica) lo stile nuovo, la modernità. Della Messa viene invece riconosciuta la grandissima maestria contrappuntistica (una messa polifonica a 6 voci scritta interamente con procedimenti imitativi, ad eccezione di due brevissimi episodi). Il fatto di eseguire la messa in due luoghi differenti, è una vera e propria scelta come a voler sperimentare quanto possa cambiare l’ascolto della musica a seconda del contenitore che la fa risuonare. In questo caso avremo gli stessi artisti, la stessa partitura ma due luoghi completamente differenti, una Chiesa e l’immensità di una grotta: la musica sarà differente?
Programma
Proprium in Festo Maternitatis B. Mariae V.
Introito Ecce Virgo
Kyrie Missa In illo tempore
Gloria Missa In illo tempore
Graduale Egreditur
Alleluia Virgo dei Genetrix
Credo Missa In illo tempore
Offertorio Cum esse desponsata
Sanctus Missa In illo tempore
Agnus Dei I Missa In illo tempore
Agnus Dei II Missa In illo tempore
Communio Beata viscera
Ite Missa est
Complesso di musica Cantar Lontano
Paolo Costa controtenore/ Andrea Arrivabene controtenore/
Fabio Furnari tenore/ Devis Longo baritono/ Marco Scavazza baritono/
Walter Testolin basso/ Luigi Mangiocavallo organo/ Massimo Cialfi trombone/
Marco Mencoboni direttore
…e poi seguiteci fino al mare, dove uno dei piu’ grandi liutisti al mondo si esibira’ a mezzanotte…
Chiesa di Santa Maria in Portonovo, alle 24
Mr Dowland’s Midnight/ La Mezzanotte di John Dowland
musiche di Robert Ballard, Giovanni Girolamo Kapsperger, John Dowland
Hopkinson Smith liuto
liuto otto cori costruito da Joel van Lennep, New Hampshire, USA, 2002
Programma John Dowland (1562 - 1626) Mr Dowland’s Midnight
Mrs White’s Nothing
A Dream
Lady Riches Galliard
Lady Clifton’s Spirit
Robert Ballard (dal Premier Livre, Parigi, 1611)
Entrée
Courante de la Reyne
4 Branles de Village
Brani tratti da The Varietie of Lute Lessons (Londra, 1610)
Fantasie di Gregorio Huwet of Antwerpe
Pavan di Mauritius, Landgrave of Hessen
The most High and Mightie Christianus the fourth King of Denmark, His Galliard di John Dowland
Giovanni Girolamo Kapsperger (1575 - 1641 Brani tratti dal Primo Libro de Lauto, Roma, 1611)
Toccata 6
Corrente 7
Toccata Arpeggiata (dal Libro Primo di Chitarrone)
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Serra San Quirico/ Abbazia di Sant’Elena, alle 21 A night in Kabul
musiche della tradizione sacra afgana
L’Afghanistan è un paese formato da diverse etnie - Pashtun, Tadjik,
Baloutch, Azara…, ognuna delle quali possiede un proprio patrimonio musicale
tradizionale. L’Ensemble Kabul mostra un profondo rispetto per l’eredita’
musicale dell’Afghanistan - in tutte le sue varie influenze assimilate nel corso
dei secoli - e allo stesso tempo conferisce alla musica una propria impronta
individuale. Il loro repertorio spazia dalle forme classiche alla tradizione
folklorica dei vari gruppi etnici dell’Afghanistan, con un’interpretazione raffinata
e arricchita dagli arrangiamenti calibrati di Khaled.
La sonorità caratteristica dei Kabul è data dall’impasto timbrico del rubab,
del santžr, delle tabla, del tula e dell’harmonium: strumenti che provengono
dall’Afghanistan, dall’India, dall’Iran e dal mondo arabo e che riflettono
le molteplici influenze della poliedrica realtà musicale afghana.
venerdì 22 giugno, Arcevia/ Sant’Ansovino di Avacelli, alle 24 Cantar bastardo
per voce e viola d’arco
musiche del Rinascimento italiano
Nel primo quarto del XVII sec. la decadenza della viola da gamba in Italia è repentina, ed essa viene sostituita – meno che nelle parti di contrabbasso – dalle viole da braccio nella musica da camera e da chiesa. Una notevole fortuna invece continuò ad avere, almeno fino alla metà del ‘600, la viola bastarda. Nella terminologia musicale italiana, l’aggettivo «bastardo» indicava una voce o uno strumento in grado di passare senza soluzione di continuità attraverso tutti i registri vocali di una composizione polifonica, in modo da evidenziare, momento per momento, i punti salienti: le entrate delle voci, le imitazioni e le cadenze, abbellendo la melodia con passaggi di diminuzioni. Esisteva così un modo di cantare alla bastarda, passando dal basso al soprano e coprendo un’estensione di tre o più ottave, mediante un uso appropriato del falsetto. Gli strumenti, per poter suonare alla bastarda, dovevano essere in grado di coprire una grande estensione, come poteva fare per esempio il trombone o ancora meglio la viola.
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Diplomatosi prima in pianoforte sotto la guida del Maestro M. Somenzi e successivamente in viola da gamba con il Maestro P. Biordi, ha iniziato a collaborare con rinomati ensemble italiani e stranieri specialisti nella prassi esecutiva antica, tra cui: Accademia Bizantina, il Giardino Armonico, Accademia Strumentale Italiana, Orchestra Filarmonica della Scala, l’Arte dell’Arco, Accademia DiaPason, Ensemble Elyma, Capella Ducale Venetia, Quartetto Italiano di Viole da Gamba, I Barocchisti, Radio Svizzera Italiana, Il Suonar Parlante… con i quali ha ricevuto riconoscimenti in ambito nazionale ed internazionale.
Oltre al consueto repertorio violistico approfondisce la musica contemporanea eseguendo partiture appositamente scritte da famosi compositori e jazzisti quali Kenny Wheeler, Uri Caine, Don Byron, Vanni Moretto, Francesco Hoch, Ernst Rejseger, Markus Stockausen…
Incide per Winter &Winter, Deutsche Grammophon, EMI Classics, Glossa, Brilliant, K617, Tactus, RAI, ORT, RTSI, ORF etc.
Svolge inoltre attività di ricerca musicale dedicandosi soprattutto al repertorio violistico italiano del XVII e XVIII secolo; ha curato la traduzione italiana di The early history of the viol di I. Woodfield edito da EDT e per la casa editrice MUSEDITA coordina la collana dedicata alla Viola da gamba. (La voce dell’Ambasciatore).
E’ docente di Viola da gamba presso il Conservatorio B. Marcello di Venezia e presso i corsi di Musica Antica di Nervi, Urbino, Sacile…
Suona una viola da gamba basso italiana della prima metà del Settecento.
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Nato a New York nel 1946, Hopkinson Smith si diploma con lode in Musica ad Harvard, nel 1972. Nell’anno successivo viene in Europa per studiare con Emilio Pujol in Catalogna e con Eugen Dombois in Svizzera. Prende quindi parte a numerosi progetti di musica da camera, ivi compresa la creazione dell’ensemble Hesperion XX.
Dalla meta’ degli anni 80’ si dedica quasi esclusivamente ai repertori da solista degli strumenti a corda antichi, e incide per Astrée una serie di pluripremiate registrazioni, che propongono musica spagnola per vihuela e chitarra barocca, musica francese rinascimentale e barocca per liuto, musica italiana del primo ‘700 e musica tedesca del tardo barocco.
La sua registrazione degli Arrangiamenti per Liuto delle Sonate per violino solo di Bach è stata acclamata dalla stampa specializzata. La rivista della Gramophone l’ha definita miglior registrazione assoluta di quel pezzo. Piu’ recentemente una sua registrazione della musica rinascimentale per liuto di Pierre Attaignant ha vinto il Diapason d’Oro. Le Monde l’ha definita superba. La recente registrazione di Dowland, uscita a inizio 2005, ha a sua volta vinto il Diapason d’Oro ed è stata detta meravigliosamente personale dal New York Times… Si e’ esibito ed ha insegnato in corsi di laurea in tutta l’Europa occidentale ed orientale, in America del Nord e del Sud, in Giappone, facendo spesso ricorso alla sua indole di eremita e nomade…
In marzo del 2007 ha dato concerti e seminari in Palestina, sotto l’egida della Fondazione Barenboim-Said. Insegna alla Schola Cantorum Basiliensis.
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Ecclesia è un gruppo vocale di musicisti eclettici ad alta specializzazione in musica medievale che hanno collaborato con i più importanti direttori nel mondo di musica antica, esibendosi nei teatri e siti artistici più conosciuti. L’organismo è di recente formazione ma ha già ottenuto grandi successi di critica e di pubblico, ed ha sottoscritto un contratto per la produzione musicale di colonne sonore con la RAI, radiotelevisione italiana.
Alessandro Carmignani, Controtenore
Alessandro Carmignani, nato a Pisa, è l’ideatore del “Progetto Ecclesia”, che si sta affermando nel campo concertistico, e delle colonne sonore da sottofondo mediante elaborazioni “super contrafactum” in chiave moderna di famosi temi medievali. Si è diplomato in Canto al Conservatorio “Cherubini” di Firenze, e sotto l’influenza del Maestro Fosco Corti del quale è stato allievo, ha affiancato all’emissione tenorile quella da controtenore; specialista da molti anni nel repertorio medievale e del primo rinascimento, ha collaborato con i più grandi conoscitori mondiali del periodo.
Si è esibito nei più prestigiosi teatri e sale da concerto di tutto il mondo, tra cui in Italia: Teatro Comunale di Firenze, Teatro Comunale di Bologna , Teatro “Verdi” di Pisa, “Gran Teatro La Fenice” di Venezia, Teatro “Olimpico” di Vicenza, Teatro “Valli” di Reggio Emilia, Teatro “Regio” di Parma, “Piccolo Regio Puccini” di Torino, Ravenna Festival, Festival di Cremona, Festival Grandi Interpreti di Bologna, Musica a San Maurizio di Milano, Accademia Nazionale di S. Cecilia di Roma, Teatro Filarmonico di Verona, Teatro Massimo “V. Bellini” di Catania, Teatro dell’Opera di Roma, fra i posti più importanti. Ha collaborato come solista con importanti direttori d’orchestra come Massimo De Bernart, Jan Latham-Koenig, Alan Curtis, Donato Renzetti, Alain Guingal, Thomas Hengelbrock, René Jacobs, Nicola Luisotti , Josè Miguel Moreno, Rinaldo Alessandrini, Andrew Lawrence-King, Fabio Biondi, e con Pedro Memelsdorff per quanto riguarda la musica medievale, incidendo con il gruppo “Mala Punica” vari programmi per Erato e Armonia Mundi France.
All’estero si è esibito in Francia, Austria, Germania, Danimarca, Svizzera, Belgio, Olanda, Spagna, Portogallo, Grecia, Repubblica Ceca, Norvegia, Scozia, Polonia, Inghilterra, Croazia, Slovenia, Turchia, Egitto, Israele-Palestina, U.S.A., Giappone, Russia, Cipro.
Al suo attivo ci sono più di 110 incisioni discografiche per varie case (Tactus, Symphonia, Bongiovanni, Cpo, Erato, Opus 111, Astrée-Auvidis, Sarx, Harmonia Mundi France, Stradivarius, Dynamic, Naxos, Virgin), alcune delle quali di prossima commercializzazione.
E’ stato spesso ospite del Festival Cantar Lontano diretto da Marco Mencoboni, realizzando svariati progetti esportati anche all’estero con successo.
Carlo Messeri, Tenore
Nato a Livorno, si é diplomato in canto presso il l’Istituto Musicale “P. Mascagni”.
Nel 1991 frequenta il corso di canto tenutosi all’Accademia Musicale Chigiana di Siena dal Maestro Alfredo Kraus e tutt’ora prosegue i propri studi a Roma con la Signora Anna Dorè Pradella.
Dopo aver iniziato la carriera artistica, nel 1997 si esibisce a Massa Carrara nell’opera di Britten “Il piccolo spazzacamino”, nel 1999 è impegnato come solista nella “Petite Messe Solennelle” di Rossini. Nel 2001 interpreta al Teatro “A. Bonci” di Cesena la parte di Ernesto nell’opera di Donizetti “Don Pasquale”, mentre nel 2002 a Treviso è il Conte di Almaviva ne “Il barbiere di Siviglia” di Rossini e nel 2004 al Teatro “Pacini” di Pescia esegue l’opera di Donizetti “L’elisir d’amore” nella parte di Nemorino, debuttando successivamente ancora a Treviso nel ”Rigoletto” di Verdi nel ruolo del Duca di Mantova. Da qualche tempo si occupa di musica antica sfruttando la malleabilità della sua voce, collaborando con vari gruppi musicali, tra cui Ecclesia.
Paolo Fanciullacci, Tenore
Nato a Prato, ha iniziato gli studî musicali nella propria città dove ha seguito i corsi di tromba e contrabbasso. Si è avvicinato alla musica antica dedicandosi allo studio del cornetto, del quale è anche costruttore, affermandosi come interprete negli ensembles più famosi del settore, con i quali si è esibito in Italia e all’estero. Ha studiato canto col soprano Kate Gamberucci, svolgendo attività concertistica come tenore in numerosi gruppi da camera con repertorio prevalentemente rinascimentale e barocco, tra cui “Concerto Italiano”, “Odhecaton”, “Homme armé”, “Mala Punica”, “Cappella Ducale Venezia”, “The Harp Consort”. Ha tenuto concerti in tutta Europa, USA , Corea del Sud e medio Oriente.
Ha al suo attivo la registrazione di oltre 80 cd e partecipazioni radiofoniche e televisive.
Marcello Vargetto, Basso
Marcello Vargetto nasce a Messina, e studia Canto presso il Conservatorio “A. Corelli” della sua città sotto la guida del tenore Antonio Bevacqua, diplomandosi col massimo dei voti e la lode.
In seguito, parallelamente agli studi sul repertorio lirico e cameristico con i maestri Sergio Catoni e Franco Pagliazzi, coltiva la passione per la produzione vocale rinascimentale e barocca, specializzandosi con importanti artisti del settore quali Gabriel Garrido, James Griffith, Claudine Ansermet e Jill Feldmann.
Inizia così una fortunata carriera che lo porta dal 1990 a collaborare con i più importanti direttori della musica antica, quali Gabriel Garrido, Rinaldo Alessandrini, Kees Boeke, Alan Curtis, Andrew Lawrence-King, Giovanni Acciai, Marco Longhini, Marco Mencoboni.
Ha partecipato ad importanti manifestazioni dedicate alla Musica Antica in prestigiosi teatri ed importanti sale da concerto in Belgio, Canada, Francia, Italia, Portogallo, Spagna e Stati Uniti.
Come solista ha cantato ne Il ritorno di Ulisse in Patria e ne l’Incoronazione di Poppea per il Teatro Massimo di Palermo, ed ha partecipato ai più importanti festivals del mondo, quali: Ambronay, Barcellona, Brugge , Beaune, La Chaise-Dieu, Boston, Erice, Vancouver,
Utrecht, Milano, Lago d’Orta, Viterbo, esibendosi in prestigiose sale quali la Queen Elisabeth Hall di Londra, il Metropolitan Tabernacle di Vancouver, Dumbarton Oaks di Washington.
Attualmente collabora particolarmente con gli ensemble Odecathon, l’Homme Armé e Nova Ars Cantandi.
Ha inciso oltre 50 CD per le etichette Concerto, Dynamic, K617, Opus 111, Stradivarius, Tactus etc.
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Nato a Barcellona nel 1980, Guillermo Pérez si distingue per una straordinaria carriera nel mondo degli strumenti a tastiera medievali.
Acclamato come uno dei pochi ed eccezionalmente dotati suonatori professionali di organo portativo, porta avanti lo studio di differenti repertori strumentali dei secoli XIV e XV di pari passo con il suo ruolo di protagonista della brillante attivita’ dell’ensemble Tasto Solo, che recentemente ha vinto il prestigioso concorso IYAP-Early Music 2006 al Festival Laus Polyphoniae di Antwerp. Si esibisce regolarmente con i piu’ prestigiosi ensemble di musica medievale, tra gli altri Mala Punica, Micrologus, lo Unicorn Ensemble, il Canto Coronato e SuperLibrum. Partecipa inoltre alle attivita’ del noto gruppo vocale francese Musica Nova, nonche’ dell’ensemble De Pulchrae, con il quale nel 2003 si e’ distinto nel concorso internazionale FNAPEC di Parigi.
Diplomatosi al Conservatorio in flauto dolce e pianoforte in Spagna, comincia ad interessarsi ai repertori tardo-medievali quando parte per l’Italia e la Francia per approfondire i suoi studi, principalmente sotto la direzione del Maestro Pedro Memelsdorff. Perfeziona la sua tecnica alla Civica Scuola di Musica di Milano e al Conservatorio Nazionale di Tolosa. Intraprende poi un intenso studio, da autodidatta, nella pratica dell’organo portativo. Matura cosi’ una completa padronanza della tecnica di questo strumento, del suo repertorio e dei suoi differenti modi espressivi. Negli ultimi anni intensifica inoltre l’attivita’ di insegnante con corsi brevi, master e conferenze, nonche’ con progetti di restauro di organi antichi.
Collabora regolarmente con il Centro Itinerante di Ricerca sulla Musica Antica (CRIMA), diretto da Marcel Pérès, e, in qualita’ di direttore musicale della Companyia Baixadansar, promuove la ricerca e la creazione di progetti sulla musica e la danza del XV secolo.
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L’Ensemble Kabul viene fondato a Ginevra nel 1995 (nell’ambito degli Ateliers di Etnomusicologia) da Hossein Arman, cantante afgano molto noto nel suo paese, che fu costretto all’esilio a causa della situazione politica afgana. Hossein Arman, suo figlio Khaled (rubâb e Direttore artistico) e suo cugino Osman (flautista) formano il nucleo dell’ensemble.
Come per la maggior parte della musica orientale, il repertorio dell’Ensemble Kaboul si basa su un corpus di musica melodica tradizionale (râg) e sui cicli temporali (tâl, o anche zarb).
L’ensemble ha un profondo rispetto per la tradizione della musica afgana, incluse le varie influenze che l’hanno contaminata nel corso dei secoli, pur mantenendo il suo proprio carattere: il repertorio ha le sue radici nella musica folk delle diverse regioni afgane, ma l’interpretazione è fortemente caratterizzata dal personalissimo stile degli arrangiamenti di Khaled. Il suono caratteristico prodotto dall’ensemble e’ un’armonia unica di sonorita’ antiche e recenti.
Il gruppo, poi, mette insieme diversi strumenti a percussione che provengono dalle piu’ diverse regioni asiatiche: dall’India al Medio oriente, al Nord Africa, cio’ che riflette le molte e diverse influenze e contaminazioni della musica afgana.
Khaled Arman e’ un musicista straordinario. Ha una formazione variegata: ha studiato e praticato musica tradizionale afgana con suo padre, e ha anche studiato musica Indiana e musica Occidentale. Dopo aver suonato la chitarra con l’Orchestra di Radio-Kaboul, e’ partito per studiare a Praga, quindi a Parigi, dove ha conseguito il primo premio al Concorso Internazionale di Chitarra organizzato da Radio-France. Egli compone anche musica elettroacustica.
Ha portato la tecnica e la musicalita’ della rubâb (una sorta di liuto dalla forma piu’ sottile e allungata) ad un alto livello di perfezionamento, basandosi sul suono del sarod indiano e pakistano, da cui lo stesso rubâb proviene.
Hossein Arman, padre di Khaled, era un cantante e compositore di tutto rispetto in Afganistan, prima che la situazione politica lo costringesse a rifugiarsi all’estero. Negli anni ’50 e ’60 fu uno dei pionieri del revival della canzone folk afgana, e ha realizzato molte incisioni distribuite in Afganistan e all’estero.
E’ stato anche membro della primo Teatro Stabile di Kaboul.
Conosce centinaia di canzoni tradizionali, che formano la base del repertorio dell’Ensemble.
La sua voce e’ molto limpida e chiaramente riconoscibile per la suo tono caldo e vibrante.
Osman Arman e’ cresciuto in una famiglia di musicisti ed e’ divenuto flautista quasi naturalmente, suonando il tulak, un flauto traverso fatto dal bamboo. Le sue interpretazioni da solista rivelano distintamente l’estetica dello stile afgano tradizionale e delle sue molte ramificazioni regionali.
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Liutista e continuista, ha studiato con Paul Beier alla Civica Scuola di Musica di Milano, dove si è diplomato nel 1995; si è, inoltre, laureato in Lettere all’Università degli Studi di Milano con Francesco Degrada.
Svolge attività concertistica in qualità di solista e collabora con diverse formazioni musicali italiane dedite alla musica antica: La Cappella della Pietà de’ Turchini diretta da Antonio Florio, l’Ensemble Galilei diretto da Paul Beier e La Venexiana diretto da Claudio Cavina, la Risonanza, l’Ensemble Aurora, la Compagnia de’ Musici, suonando per le più prestigiose rassegne europee. E’ tra i fondatori dell’Ensemble “Retablo barocco”.
Ha preso parte a più di una trentina di incisioni per numerose etichette, tra le quali Opus 111, EMI, Virgin, Arcana, Fonè, Stradivarius, Symphonia, Cantus, Glossa, premiate con riconoscimenti come il Diapason d’Or, 10 di Repertoire, Choc Musique, 5 stelle Goldberg, Premio internazionale del disco Antonio Vivaldi.
Ha registrato inoltre per tutte le emittenti radiofoniche nazionali ed europee.
Svolge attività di ricerca musicologica dedicandosi soprattutto al repertorio liutistico dei secoli XVI e XVII e alla produzione musicale del primo Seicento italiano.
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Soprano, vera e propria ’star’ della musica antica, Emanuela Galli si e’ diplomata in canto al Conservatorio di Mantova.
Ha collaborato con diversi ensembles e orchestre di musica Barocca, tra i quali: Cappella della Pieta’ dei Turchini, Risonanza, Venexiana, Pian&Forte e La Fenice.
Ha partecipato e tenuto concerti ai piu’ importanti Festival nazionali ed internazionali, tra cui citiamo il Festival di Musica e Poesia di San Maurizio in Milano, il Festival Barocco di Pontoise, il Festival di Beaune, il Festival di Bruges, il Festival di Utrecht e il Festival di Friburgo e Lugano.
Ha cantato al Teatro La Fenice a Venezia, al Konzerthaus di Vienna, al Konzerthaus di Berlino, alla Fondazione Calouste Gulbenkian di Lisbona, nonche’ a Barcellona e a Santiago de Compostela.
Nell’ambito del repertorio operistico del Barocco Italiano ha interpretato molti ruoli, tra i quali ricordiamo: Erosmina ne La Finta Cameriera di Gaetano Latilla al Teatro Petruzzelli di Bari, Cupido e Madre Maria ne La Colomba Ferita di Francesco Provenzale al Teatro San Carlo di Napoli, Belluccia Mariano ne Li Zite’n Galera di Leonardo da Vinci, nonche’ Alcina e Sirena ne La Liberazione di Ruggiero dall’Isola di Alcina, opera-balletto di Francesco Caccini.
Ha poicantato come solista ne Il Vespro della Beata Vergine di Monteverdi al Teatro Massimo di Palermo.
E’ interprete di molte registrazioni per varie etichette musicali, nonche’ per la radio e la televisione.
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Gabriele Palomba si e’ diplomato in liuto con il massimo dei voti presso la Civica Scuola di Milano sotto la guida del M° Paul Beier. Ha seguito corsi di perfezionamento con Pat O’Brian, Cris Wilson, Anthony Bailes e per la musica d’insieme con J. Christensen. Svolge attivita’ concertistica come solista e continuista in Italia e all’estero. Ha collaborato con l’Ensemble Galilei, Ensemble Concerto, La Venexiana, La Cappella della Pieta’ dei Turchini, La Risonanza e altre formazioni italiane, affrontando repertori che vanno dal madrigale cinquecentesco fino alla cantata barocca. Ha effettuato registrazioni per Stradivarius, Glossa, Rai e per la Radio della Svizzera Italiana. Per la casa discografica “E Lucevan Le Stelle Records” ha inciso con Emanuela Galli e Franco Pavan musiche di G. A. Terzi.
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