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Verso ottobre dello scorso anno, ci giunse una richiesta particolare, il giovane regista indipendente Vittorio Moroni, si era innamorato di un brano per liuto tratto dal nostro disco Languir me fault. Era la Fantasia di Marco da l’Aquila, suonata da Gabriele Palomba. Quello era il brano che avrebbe dovuto accompagnare alla fine del film la partenza del giovane Licu. Forse è l’atmosfera tersa di quelle poche note o il rincorrersi del contrappunto delle voci interne, oppure quel senso di velata ma intensa malinconia che caratterizza l’esecuzione ad aver affascinato il regista? Lui ha promesso di spiegarcelo a voce, con un podcast che presenteremo su queste pagine. Abbiamo volentieri concesso i diritti, il nostro brano è già colonna sonora del trailer, siamo tutti noi curiosi di vedere il film, e consigliamo di farlo a tutti. Le ferie di Licu sarà al cinema, da domani, per una settimana (4-10 maggio) forse l’unica! Per sostenere il film è importante andarci presto: nel primo week end, e dirlo alle persone interessate. Niente spot, poca pubblicità, solo il tam-tam può aiutare a farlo esistere. Distribuito da 50N e MYSELF CINEMA, Le ferie di Licu è la storia di due ragazzi bengalesi che si sposano senza conoscersi, per volere delle famiglie, e del loro primo anno di vita insieme a Roma. Il film, girato tra l’Italia e il Bangladesh, è prodotto da 50N con RaiCinema ed è attualmente presente in vari festival internazionali.
Tutte le informazioni sono su: www.leferiedilicu.it
Il film è proiettato a Milano al cinema Colosseo, a Roma al Metropolitan.
Se volete ascoltare la Fantasia di Marco da l’Aquila fate clic qui.
Il disco Languir me fault è disponibile sul music store di E lucevan le stelle Records www.elucevanlestelle.com
Un guerrilla movie coraggioso, poetico, politico che andrebbe visto da tutti, perché tutti siamo altri: italiani ed extracomunitari.
Ciak
Il viaggio di Moroni e Piccarreda comincia così, senza copione, con la macchina da presa che gira in diretta, comincia col desiderio di vedere come finisce una storia come questa…
La Repubblica
Moroni sa filmare i passaggi, gli slittamenti, i dettagli, il senso del dubbio con lucidità lasciando l’orizzonte aperto. Come dovrebbe sempre essere
Il Manifesto