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Serra San Quirico/ Abbazia di Sant’Elena, alle 21
A night in Kabul
musiche della tradizione sacra afgana
L’Afghanistan è un paese formato da diverse etnie - Pashtun, Tadjik,
Baloutch, Azara…, ognuna delle quali possiede un proprio patrimonio musicale
tradizionale. L’Ensemble Kabul mostra un profondo rispetto per l’eredita’
musicale dell’Afghanistan - in tutte le sue varie influenze assimilate nel corso
dei secoli - e allo stesso tempo conferisce alla musica una propria impronta
individuale. Il loro repertorio spazia dalle forme classiche alla tradizione
folklorica dei vari gruppi etnici dell’Afghanistan, con un’interpretazione raffinata
e arricchita dagli arrangiamenti calibrati di Khaled.
La sonorità caratteristica dei Kabul è data dall’impasto timbrico del rubab,
del santžr, delle tabla, del tula e dell’harmonium: strumenti che provengono
dall’Afghanistan, dall’India, dall’Iran e dal mondo arabo e che riflettono
le molteplici influenze della poliedrica realtà musicale afghana.
Ensemble Kabul: Khaled Arman/ Hossein Arman/ Osman Arman/Mashal Arman/ Siar Hashimi
e poi…
venerdì 22 giugno, Arcevia/ Sant’Ansovino di Avacelli, alle 24
Cantar bastardo
per voce e viola d’arco
musiche del Rinascimento italiano
Nel primo quarto del XVII sec. la decadenza della viola da gamba in Italia è repentina, ed essa viene sostituita – meno che nelle parti di contrabbasso – dalle viole da braccio nella musica da camera e da chiesa. Una notevole fortuna invece continuò ad avere, almeno fino alla metà del ‘600, la viola bastarda. Nella terminologia musicale italiana, l’aggettivo «bastardo» indicava una voce o uno strumento in grado di passare senza soluzione di continuità attraverso tutti i registri vocali di una composizione polifonica, in modo da evidenziare, momento per momento, i punti salienti: le entrate delle voci, le imitazioni e le cadenze, abbellendo la melodia con passaggi di diminuzioni. Esisteva così un modo di cantare alla bastarda, passando dal basso al soprano e coprendo un’estensione di tre o più ottave, mediante un uso appropriato del falsetto. Gli strumenti, per poter suonare alla bastarda, dovevano essere in grado di coprire una grande estensione, come poteva fare per esempio il trombone o ancora meglio la viola.
Marco Scavazza voce
Cristiano Contadin viola d’arco
Programma
Silvestro Ganassi (Venezia, 1492 - ?) Ricercare per viola sola
Costanzo Festa (?, 1490 - Roma, 1545) Io vorei Dio d’amore madrigale
Anonimo (Sec XVI) Donne, venète al ballo frottola
Filippo Azzaiolo (Bologna, 1530 - ?, 1569) Voria che tu cantasse una canzone villanella
Philippe Verdelot (? - prima del 1552 ) Donna leggiadra e bella madrigale
Filippo Azzaiolo La prima ora della notte villotta
Cipriano De Rore (Ronse, 1516 - Parma, 1565) Anchor che col partire madrigale
Andrea Gabrieli (Venezia, 1510 o 1533 - ivi, 1585) Dunque fia ver dicea che mi convegna madrigale
Francesco da Milano (Monza, 1497 - 1543) Toccata per viola
Vincenzo Ruffo (Verona, 1510 - Sacile, 1587) Lieti felici spirti madrigale
Diego Ortiz (Toledo, 1525 - ?, dopo 1570) Recercata quarta per viola d’arco
Anonimo (sec XVI) Un cavalier di Spagna frottola
Peregrinus Cesena (Verona, sec XV - ?, sec XVI) Non posso abandonarte frottola
Filippo Azzaiolo E me levai d’una bella mattina villanella